Massimiliano Lussana autore
Da sempre sono appassionato più di storiografia che di storia. E l’illuminazione che ha accresciuto la mia passione è stata imbattermi nelle opere della Nouvelle Histoire, della scuola delle Annales francesi, di Marc Bloch, di Lucien Febvre, di Henri Pirenne, di Emmanuel Le Roy Ladurie,
di Fernard Braudel, di Jacques Le Goffe di tanti altri. Che, fra parentesi, credo che siano fra gli storici preferiti di Renzo Piano, che ha fatto il primo schizzo per il Ponte.
Sono i signori che ci hanno insegnato che la storia non è fatta solo di date, battaglie e nomi di generali e di capi di stato maggiore, ma che la storia siamo noi. La storia come storia sociale dell’agricoltura, degli usi, dei costumi, della musica, della vita di ciascuno di noi.
La storia come storia non di capi, o quantomeno non solo di capi, ma di popolo, di moltitudini, di protagonisti che spesso vengono dimenticati.
Ecco, questo libro, queste fotografie, questa grafica, questi racconti – si parva licet – vogliono essere le Annales del Ponte di Genova e un omaggio a tutti coloro che ci hanno lavorato.
Mille facce, mille storie, mille emozioni. I Mille, per l’appunto.
Ringrazio la Fondazione Ansaldo per l’opportunità di conciliare questa mia passione con il racconto di una grande storia italiana. Lo considero un regalo.